Il peso della vergogna tra esclusione e inclusione familiare.
Tutti noi, credo, ci siamo sentiti prima o poi il brutto anatroccolo.
Sta nelle vicende umane sentirsi esclusi o diversi. Il problema è che le persone non sono solo
“anatroccoli” o “cigni”, ci sono entrambi gli aspetti. Dentro di noi albergano idee, emozioni,
sentimenti, atteggiamenti “anatroccoli” e idee, emozioni, sentimenti, atteggiamenti e scintille
“cigni” (anche coloro che diventano “cigni” di successo, hanno momenti e parti “starnazzanti” da
“anatroccoli”).
Occorre imparare ad accogliere le emozioni scomode e diverse, anche se abbiamo paura che
possano mettere in pericolo le nostre sensazioni di “completezza” e di perfezione.
Cosa succede se ci si sente “brutti anatroccoli” in famiglia, sia come fgli che come genitori? Il peso
della vergogna si fa evidente. La vergogna è probabilmente un sentimento tra i più fastidiosi, che
procura intensa sofferenza, ma è anche tra i sentimenti più utili.
La vergogna e il pudore accompagnano lo svolgersi del genere umano, contribuiscono a costruire
quei contratti sociali trasmessi e conosciuti e anche quei risvolti normativi, o quelle violazioni di
“norme” o consuetudini, particolarmente inerenti la sfera personale e intima degli individui.
Ciascuno di noi ha alcuni aspetti critici della propria persona (interiori ed esteriori) rispetto ai quali
si sente più vulnerabile o ritiene essere i più rilevanti. Non si prova vergogna per ogni tipo di
mancanza o difetto ma solamente per quelle condotte o aspetti ritenuti importanti. La rilevanza di
questi aspetti come oggetto dell’investimento della vergogna è appresa in famiglia e trasmessa
attraverso le generazioni sulla base dei miti familiari.
Generalmente sono le nostre aspettative disattese nei confronti degli altri (in aderenza al mito) che
portano a sentire di non appartenere a niente e a nessuno, sentirci esclusi, sentire di avere perso le
nostre relazioni importanti. Le dolorose sensazioni di vergogna sono tutte familiari.
Proveremo a rifettere su questi temi in un’ottica interdisciplinare attraverso due momenti: una
prima parte introduttiva ed una seconda parte esperienziale.